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la storica Corte di Giarola, nel Parco Fluviale del Taro

La Corte è situata a ridosso del fiume Taro ed è attraversata dalla Via Francigena, un itinerario storico percorso nei secoli da migliaia di pellegrini che dal nord Europa si recavano a Roma e in Terra Santa.

 

Il toponimo stesso, Glarola, esprime la ricchezza del fiume Taro: la ghiaia, da sempre utilizzata come materiale da costruzione.

 

L’insieme degli edifici così come ci appare oggi è frutto di numerosi e continui rimaneggiamenti edilizi a partire da blocchi murari precedenti e di numerose risistemazioni funzionali alle diverse attività che qui si svolgevano. La struttura sorge nell’alto medioevo (VIII–IX sec.) come punto di controllo del territorio per volere di una nobile famiglia franca che controllava buona parte della zona tra i torrenti Taro e Baganza.

 

Alla metà dell’XI sec. la Corte e le sue terre furono oggetto di una donazione al monastero benedettino femminile di San Paolo: inizia così il periodo più significativo della vita di Giarola: curtis agricola, riferimento per i pellegrini della Via Francigena, luogo della gestione del territorio circostante. Numerosi atti notarili indicano che questo complesso (nominato anche come castrum difensivo, in gran parte distrutto nel 1308) comprende abitazioni dei lavoratori, stalle, un mulino e una chiesa.

 

Mentre nella prima metà del ‘400 aumenta molto l’aspetto civile della Corte, con la Battaglia di Fornovo (1495) torna evidente l’importanza di Giarola quale punto di controllo viario. Presso la corte si accampano le truppe dei Collegiati Italiani che combattono contro il re di Francia Carlo VIII, durante la sua risalita dopo un tentativo di conquista del Regno di Napoli.

Le monache benedettine di San Paolo continuano ad amministrare Giarola fino al periodo napoleonico. Nell’800 l’intero territorio viene riorganizzato e, con la soppressione degli ordini religiosi, strutture e campi della curtis sono confiscati, lottizzati e affittati a imprenditori privati che assumono braccianti.

 

Tra il 1907 e i primi anni ’60 a Giarola fu attiva una delle prime fabbriche di conserva di pomodoro, accanto ad un più antico caseificio con annesso allevamento di suini.

Il 17 aprile 1945 la corte venne bombardata dalle forze alleate a seguito della segnalazione (peraltro errata) di un accampamento tedesco: ci furono vittime civili e la cappella romanica intitolata a San Nicomede andò distrutta. Tra il 25 e il 29 aprile brigate partigiane e reparti brasiliani della Fôrça Expedicionaria Brasileira inquadrati nella 5a Armata americana costringono alla resa i resti della 90a Divisione Panzer Grenadieren e la 148a Divisione di fanteria leggera (Sacca di Fornovo).

L’ingresso della Corte di Giarola

Acquisita in proprietà pubblica nel 1998 dal Consorzio Parco Regionale Fluviale del Taro, la Corte e le strutture edilizie aggregate, sono state progressivamente restaurate. Oggi ospitano alcuni uffici dei Parchi del Ducato, i Musei della Pasta e del Pomodoro, un teatro, il Ristorante Corte di Giarola, una sala convegni, un percorso espositivo del Parco Fluviale del Taro.